PROGETTO

GREENBAGS

PROGETTO

GREENBAGS

Film biocompositi di polimeri biodegradabili e di scarti agroalimentari per la produzione di imballaggi
REFERENZE PROGETTO

Augusto Balloni

CONCEPT

GreenBags vuole sviluppare nuovi biocompositi a base di polimeri biodegradabili e “scarti agroalimentari di bassa qualità” per la produzione di sacchi industriali. L'approccio proposto aiuterà la transizione dell’industria delle mate- rie plastiche verso un modello di bioeconomia circolare, ma trasformerà anche gli scarti dell'industria agroalimentare di bassa qualità in prodotti ad alto valore aggiunto, contribuendo ad aumentare la circolarità dei rifiuti organici. La matrice biodegradabile sarà scelta tra i polimeri almeno parzialmente bio-based per ridurre o eliminare l'impatto ambientale del biocomposito. Infine, l'utilizzo di questi biocompositi che possono essere compostati a fine vita elimina anche il problema dell’eventuale rilascio di microplastiche.

CONTESTO

Il progetto “GreenBags” si inserisce nel generale contesto dello sforzo che industrie della trasformazione di materie plastiche ed enti di ricerca stanno facendo per sostituire polimeri derivati dal petrolio con polimeri biodegradabili e almeno parzialmente, derivati da materie prime rinnovabili. I sacchi industriali sono un imballaggio molto diffuso dato che viene adoperato in moltissime applicazioni. La biodegradabilità e compostabilità dei sacchi oggetto di questa ricerca tende a risolvere contemporaneamente il problema della riduzione dell’impronta di CO2 e del destino finale di questi imballaggi.

Beneficiari

OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI

Gli obiettivi che GreenBags si prefigge di raggiungere sono essenzialmente quelli di:

  • Sostituire - nella produzione di sacchi industriali - i polimeri derivati dal petrolio attualmente utilizzati con polimeri almeno parzialmente derivati da fonti naturali e biodegradabili e compostabili e con loro biocompositi ottenuti utilizzando scarti di bassa qualità provenienti dalla filiera agroindustriale come gusci di nocciole o pistacchi, bucce di pomodoro, etc.
  • Valorizzare scarti della filiera agroindustriale di bassa qualità.

Entrambi i componenti derivano quindi da fonti rinnovabili, presentano basso – o nullo – impatto da CO2 e sono biodegradabili e compostabili. Inoltre, eliminano eventuali problemi connessi col rilascio di microplastiche, presenti in tutte le operazioni di lavorazione – incluso il riciclo – dei polimeri derivati dal petrolio.

DATI E NUMERI

8

N. DI RICERCATORI COINVOLTI

12

DURATA DEL PROGETTO (MESI)

2

N. WORK PACKAGES (WPS)

3-4

TRL INIZIALE

6-7

TRL FINALE