23 gennaio 2024, Roma
L’evento che ha riunito mondo industriale, istituzioni, esperti e ricercatori per celebrare il primo anno di attività di MICS Made in Italy Circolare e Sostenibile e per discutere di come il Made in Italy possa diventare più sostenibile e più circolare.
Un’occasione per confrontarsi sul futuro di tre eccellenze industriali italiane, Abbigliamento, Arredamento e Automazione, e l’opportunità di incontrare i professionisti e i ricercatori che guidano l’innovazione nel nostro Paese.
Interventi
Tavola rotonda: Innovazione e Made in Italy per l’Agenda ONU 2030
Con:
- Fulvia Bacchi, Direttore generale UNIC
- Silvia Grandi, Direttrice generale Direzione generale Economia circolare Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica
- Valerio Mazzei, CEO Edra SpA
Modera Raffaele Lupoli, Direttore Editoriale EconomiaCircolare.com
Il 2030 è ieri, non domani. Su alcuni obiettivi siamo già sulla buona strada ma rispetto ad altri, complici anche recenti accadimenti geo-politici, simo lontani dall’essere tranquilli.
E quindi?
Abbiamo ristretto il campo della conversazione e abbiamo invitato chi è in prima linea nei propri settori di appartenenza per far sì che questi obiettivi si raggiungano.
Il prodotto durevole come prodotto sostenibile, l’innovazione di prodotto e l’eco-design come “attivatore” di sostenibilità, la sfida di alcuni settori “inquinanti” sui temi ambientali ma anche su topic di sostenibilità sociale.
Con un moderatore, Raffaele Lupoli, Direttore di economiacircolare.com, che sa bene di cosa si parla e qual è la direzione.
Tavola rotonda: Made in Italy: sostenibile e circolare, anche digitale
Con:
- Andrea Camisani, Research Director e CTO Camozzi Automation SpA
- Antonio Lanzotti, Membro CDA e Responsabile dei progetti nel Sud Italia, MICS
- Domenico Ricchiuti, COO Natuzzi SpA
- Mimmo Pietro Urbano, Head of Strategic Marketing & Innovation Italtel SpA
Modera Raffaele Lupoli, Direttore Editoriale EconomiaCircolare.com
Le sfide per il Made in Italy sono molteplici, e nessuna la si vince da soli. Il settore manifatturiero, attraverso la tecnologia e il digitale, può progettare un futuro dove il trasferimento tecnologico si farà (anche) grazie alle persone e alle competenze. Sempre senza trascurare quanto visto nella lunga fase di costruzione dell’idea di “fatto in Italia” grazie alla collaborazione tra imprese, progettisti e istituzioni.
Ci sono dei settori più esposti di altri a questa rivoluzione copernicana e il tema della sostenibilità si inserisce appieno in questo percorso di trasformazione. In realtà il digitale è proprio un abilitatore di sostenibilità e i due percorsi vanno avanti a pari passo, sostenendosi vicendevolmente.